Siamo agli sgoccioli: Natale è alle porte.
Ci sono i menu di cene e pranzi e gli alberi addobbati. Ci sono persone in viaggio per raggiungere casa e ce ne sono altre che invece casa quest’anno non la lasciano. Ci sono i biglietti per il viaggio di Capodanno ma mancano i biglietti di auguri. Ci sono le lettere di chi ancora crede a Babbo Natale. Ci sono i regali di chi già a ottobre aveva le idee chiare mentre non ci sono quelli di chi anche quest’anno girerà per negozi il pomeriggio del 24. Ci sono i cesti il cui contenuto ci accompagnerà fino a gennaio inoltrato boicottando il buon proposito di iniziare la dieta, che tutti puntualmente ci facciamo ogni anno. E tutti puntualmente non rispettiamo.
Io ai miei buoni propositi per il 2017 non ho ancora pensato. Ma sicuramente in cima alla lista metterò la cucina. Voglio preparare la pâte feuilletée seguendo la ricetta del libro di ricette comprato in Francia e fare i croissant; voglio finire il libro sulla pasticceria lasciato a metà e scartare quello sulla pasta madre che mamma ha già messo sotto l’albero; voglio usare i kg di farina comprati su Amazon per fare torte, plumcake e biscotti; voglio sfornare pagnotte profumate ogni settimana e usare lo stampo per baguette acquistato due mesi fa e ancora chiuso dentro la scatola. E voglio continuare a scrivere ricette.
L’ultimo post del 2016 su Foodelizioso è l’ultima torta preparata nel 2015 e ancora non mi sembra vero che quest’anno intenso, denso, imprevedibile e imprevisto sia già (quasi) finito.
Un anno fa, a quest’ora, oltre a friggere struffoli, sfornavo due torte paesane, da mangiare durante la cena della Vigilia e il pranzo di Natale.
La torta paesana ha origini contadine: nel nord Italia, le donne univano latte, pane e uova e zucchero, tutti ingredienti poveri a cui poi sono stati aggiunti anche cacao, uvetta e pinoli.
Non esiste “la” ricetta della torta paesana: ognuno ha la propria ricetta di fiducia, quella tramandata da mamme e nonne.
Ma una cosa è certa: è una torta buonissima. Non c’è burro, ma è comunque un dolce ricco e sostanzioso. È una torta compatta, umida, che profuma di arancia e mai troppo dolce per via del cacao amaro.
Ed è anche facile da fare: si sporca una sola ciotola e si amalgamano tutti gli ingredienti uno dietro l’altro. Poi si inforna, si lascia raffreddare.. e poi si assaggia!
Ingredienti:
300 gr di pane raffermo (preferibilmente tipo pugliese/pagnotta)
1 l di latte
120 gr di amaretti
120 gr di zucchero
2 uova intere
50 gr di cacao amaro
30 gr di pinoli
70 gr di uvetta
1 arancia
Procedimento:
– Prendete il pane raffermo, tagliatelo a cubi più o meno regolarti e mettetelo in una ciotola capiente.
– Scaldate il latte, senza farlo bollire, poi versatelo lentamente sopra il pane.
– Grattugiate la scorza dell’arancia e aggiungetela alla ciotola con latte e pane. Tenete da parte l’arancia.
– Coprite tutto con la pellicola trasparente e fate riposare per almeno mezz’ora: il pane deve ammorbidirsi bene, fino a sfaldarsi. Aiutatevi con una forchetta, mescolando tutto di tanto in tanto.
– Nel frattempo spremete l’arancia e nel suo succo mettete in ammollo l’uvetta.
– Sbriciolate gli amaretti (con il mixer o grossolanamente avvolti in un canovaccio) e aggiungeteli al composto di latte e pane.
– Unite poi anche le uova (precedentemente sbattute) e il cacao amaro. Mescolate bene.
– Aggiungete lo zucchero e mescolate ancora.
– Scolate bene l’uvetta e unitela al composto. Infine aggiungete i pinoli (tenendone una manciata da parte).
– Accendete il forno a 155°, poi imburrate e infarinate una tortiera di 26 cm di diametro.
– Versate il composto nello stampo, terminate con i pinoli rimasti. Infornate e lasciate cuocere per un’ora e 15 minuti circa.
Fatela raffreddare prima di gustarla e, se riuscite a resistere, mangiata il giorno dopo è ancora più buona.
Per risolvere l’eterno dilemma “panettone o pandoro?”, perché non preparare qualcosa di diverso e delizioso?
I miei consigli:
– La ricetta originale prevedeva di cuocere la torta a una temperatura più alta per un tempo minore, ma dopo venti minuti in forno ho notato che la superficie della torta si stava scurendo eccessivamente. Quindi ho abbassato la temperatura e l’ho lasciata cuocere più lentamente.
– Se non avete pane raffermo, potete usare anche il pane fresco: tagliatelo a fette e tostatelo in forno per 15/20 minuti.